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Leo Gullotta: Reading Sicily

Letture tra i miti e le pagine di Sicilia.

Uno spettacolo di Fabio Grossi interpretato da Leo Gullotta. In italiano.

Musiche originali di Germano Mazzocchetti.

Evento gratuito. E’ gradita la prenotazione. Eldon Hogan Performing Arts Centre, 41 Charles St, Kew. 

Organizzato in collaborazione con Co.As.It. – Museo Italiano e l’ IIC di Sydney. 

 

Comunicato stampa: per scaricare il PDF cliccare qui 

“Leo Gullotta:Reading Sicily” è uno spettacolo per voce solista su prose e liriche siciliane, antiche e moderne. Prendendo spunto dall’immagine antica della Madre Terra (“La Grande Madre”), il racconto sonoro si snoda dalle origini della letteratura dell’Isola dei Ciclopi, fino ai nostri giorni. Un viaggio tra i Miti e il quotidiano, tra il sorriso e la denuncia civile.

Voce solista è quella di Leo Gullotta, che frequentando la lingua di contemporanei illustri, guida il pubblico attraverso le pagine di capolavori letterari e le righe dei loro componimenti poetici. Intercalato alle letture, trova spazio il racconto personale del protagonista, che toccherà scene di vita quotidiana, della sua adolescenza, e caratteristici momenti della sua carriera.

Leo Gullotta è accompagnato in scena dalle musiche originali del maestro Germano Mazzocchetti, composte appositamente per lo spettacolo e anch’esse protagoniste del racconto. Le musiche scandiranno le stazioni, ovvero i capitoli, di questo viaggio poetico, in cui si intrecciano voci letterarie di un passato remoto fino al presente dei giorni nostri.

Il percorso drammaturgico, costruito con sapienza dal regista Fabio Grossi, esalta gli scritti, tra gli altri, di Giovanni Meli, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Ignazio Buttitta, Andrea Camilleri, e numerosi altri autori siciliani.

Un volo radente sulla letteratura italiana attraverso penne siciliane, che invita a pensieri critici sulla nostra società moderna, confrontandola con riflessioni di oggi e di ieri. Una considerazione sul coraggio, sia quello civile che quello pratico, come attestazione di vita: non semplice ma degna di essere vissuta. Autori e protagonisti che con coraggio hanno difeso le loro idee qua prendono forma attraverso la vocalità e la sonorità di un interprete di schietto atteggiamento e chiari propositi.

La caratteristica più immediata nell’arte di Leo Gullotta è certo la poliedricità, vissuta però come moltiplicazione espressiva e mai come fuga nella superficialità. Il teatro classico e il varietà più chiassoso, il cabaret e gli spettacoli televisivi del sabato sera, gli short pubblicitari e i film da premio Oscar. E poi un’ineguagliata capacità di incarnare personaggi “minori”, visti quasi sempre di sguincio eppure veri e memorabili. La poliedricità artistica di Gullotta non è solo un fatto di tecnica interpretativa o di naturale predisposizione ad affrontare diversi codici recitativi, viceversa è il risultato di una vera e propria scelta di vita, di una curiosità inesauribile per le varie esperienze dello spettacolo, di una generosità umana e professionale che lo porta a superare i confini delle specializzazioni e delle formule e a frequentare piuttosto i territori delle contaminazioni.

leo gullotta 1Nato nel 1946 a Catania, ultimo di sei figli di un pasticcere, Leo Gullotta incontra la vocazione d’attore a 14 anni guardando Gassman recitare Adelchi. Dopo alcune esperienze nelle compagnie teatrali universitarie, Gullotta inizia a recitare per lo Stabile di Catania, dove lavora per dieci anni accanto a grandi maestri come Ave Ninchi, Salvo Randone e Turi Ferro. Poi si trasferisce a Roma dove inizia a lavorare nel doppiaggio ma dove scopre, soprattutto, la comicità e il cabaret. Lavora al “Puff “, a “La Chanson” e, infine, approda al “Bagaglino” dove diventa in breve una del le colonne portanti dello spettacolo che gli regala una grande popolarità televisiva.

Nel cinema debutta con Caffè Express di Nanni Loy con Nino Manfredi. Seguono Il Camorrista di Giuseppe Tornatore, per il quale riceve il primo David di Donatello come attore non protagonista. Con Tornatore continuerà a lavorare, sia come attore che doppiatore, in molti dei suoi film successivi, fra i quali Nuovo Cinema Paradiso. Collabora assiduamente anche con Nanni Loy, recitando in Testa o croce, Pacco doppio pacco e contropaccotto, Mi manda Picone, che gli valse nel 1984 il Nastro d’Argento, e Scugnizzi. Lavora inoltre in La scorta di Ricky Tognazzi (1992), Uomini Uomini Uomini di Christian De Sica (1994), Palla di Neve di Maurizio Nichetti (1995), Selvaggi di Carlo Vanzina (1995), Simpatici ed Antipatici di Christian De Sica (1998) e Il carniere di Maurizio Zaccaro (1996), per il quale riceve il secondo David di Donatello come attore non protagonista. Con Un Uomo perbene dello stesso regista conquista il suo terzo David di Donatello al festival di Venezia del 1999 oltre che il Globo d’Oro della Stampa Estera come migliore attore 2000. Nel 2002, per il suo ruolo in Vajont di Renzo Martinelli riceve il Ciak d’oro 2002 e il prestigioso Nastro d’Argento 2002 del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.

Per la fiction TV, dopo il successo di La Madre Inutile di J. M. Sanchez, Cristallo di Rocca di M. Zaccaro, Operazione Odissea di C. Fragasso e Onora il Padre di G. Tescari, ottiene un grande successo interpretando il ruolo del direttore didattico in Cuore, ancora una volta a firma di Zaccaro, per il quale gli vengono assegnati il premio del pubblico Capitello d’oro del Sanniofilmfest 2002, il Telegatto 2002 e l’Efebo d’Oro 2002. Altri lavori per la televisione saranno Al di là delle frontiere, sempre con Maurizio Zaccaro, Il cuore nel pozzo di Alberto Negrin, per il quale gli è stato consegnato l’Oscar TV. Sempre per la regia di Zaccaro interpreta nel 2005 il personaggio di Zio Ermenegildo nel film per la TV Il Bell’Antonio, basato sul romanzo di Vitaliano Brancati. Nell’autunno 2015 è tra i protagonisti de La Catturandi, serie televisiva per la regia di Fabrizio Costa.

Leo Gullotta ritorna a calcare le scene teatrali nella stagione 2005/2006, recitando nel lavoro pirandelliano L’Uomo, la Bestia e la Virtù, per la regia di Fabio Grossi, al teatro Eliseo di Roma. La sua collaborazione con Fabio Grossi prosegue nella stagione 2008/2009 con Il Piacere dell’Onestà di Luigi Pirandello, di nuovo all’Eliseo. Nell’estate 2009 propone il recital Minnazza, scritto e diretto da Fabio Grossi, accompagnato in scena da un ensamble di tre maestri fisarmonicisti, che eseguivano musiche originali del maestro Germano Mazzocchetti. Ancora con Fabio Grossi debutterà nel ruolo di Falstaff ne Le Allegre Comari di Windsor nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese e successivamente al teatro Eliseo di Roma. Seguono il Sogno di una Notte di Mezza Estate prodotto dal Teatro Stabile di Catania e Prima del silenzio di Giuseppe Patroni Griffi all’Eliseo. Nella stagione teatrale 2015/2016/2017 è in cartellone, nei più prestigiosi teatri italiani, con Spirito Allegro di Noël Coward per la regia di Fabio Grossi. Nel 2016 partecipa al film breve Lettere a mia figlia di Giuseppe Alessio Nuzzo, dove si affronta la problematica di una patologia invalidante come l’Alzheimer.

www.leogullotta.it

 

fabio grossiL’attore, regista e drammaturgo Fabio Grossi è nato a Roma nel 1958. Il debutto nel teatro avviene nel 1977, cominciando così a lavorare nel mondo dello spettacolo toccando in seguito tutte le varie discipline, dal teatro al cinema, dalla televisione alla radio, passando per il doppiaggio e la pubblicità.

Ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi teatrali italiani: da Ronconi a Puecher, da Fenoglio a Nanni, Navello e via dicendo. Fra i ruoli teatrali di maggiore spicco vanno citati Polonio nell’Amleto e Tiresia nell’Edipo re, entrambi diretti da Alberto Di Stasio, e Puck nel Sogno di una notte di mezza estate diretto da Riccardo Cavallo. Nel marzo 2010, fa debuttare sul palcoscenico di Eliseo Ragazzi, da lui scritto e diretto, Papageno e il Flauto Magico, una lettura molto libera del Flauto Magico, nota opera di W. A. Mozart.

Ha iniziato a lavorare nel cinema nel 1981 prendendo parte a numerose commedie, per passare poi, nel 1988, a ruoli più impegnati, recitando in film quali Scugnizzi di Nanni Loy, Vajont, Fatti della banda della Magliana, e L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino. Nel 2014 ha recitato nel film di Sebastiano Riso Più buio di mezzanotte, presente al Festival di Cannes nella sezione Semaine de la Critique. Per la televisione ha preso parte a numerosi programmi televisivi, lavorando, tra gli altri, con Romolo Siena, Giancarlo Nicotra, Nanni Loy e Renzo Arbore. È stato molto attivo anche nella fiction: ha lavorato in Le ragazze di Piazza di Spagna, La dottoressa Giò, Commesse 2, La tassista e in alcuni film per la Tv come Il tesoro di Damasco, Gioco di specchi, Dio ci ha creato gratis.

 

Nei primi anni 2000 ha iniziato a concentrarsi maggiormente sull’attività di regista e drammaturgo. La sua prima produzione letteraria è stata una rappresentazione della passione, dal titolo Ecce homo, costruita su una laude umbra del 1200. Nel giugno 2003 ha messo in scena lo spettacolo Lapilli – Suoni e voci dall’isola, con protagonista Leo Gullotta, assieme all’ensemble musicale degli Al Qantarah. Nella stagione 2007/2008 ha presentato, sotto l’egida del Teatro Eliseo, Gender gangup here, una nuova drammaturgia che prende spunto dal dramma Spettri di H. Ibsen. La collaborazione con Leo Gullotta è quindi proseguita con L’uomo, la bestia e la virtù per il Teatro Eliseo, Minnazza, un viaggio nella letteratura siciliana, Le allegre comari di Windsor, che ha visto Leo Gullotta nelle vesti di Falstaff, e Sogno di una notte di mezza estate, prodotto nel 2012 dal Teatro Stabile di Catania. Nella stagione 2014/2015 porta in scena la storia di Calogero Montante, su testo di Gaetano Savatteri, in uno spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania del titolo La volata di Calò, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica. Nella stagione 2015/2016, con protagonista Leo Gullotta, firma la regia di Spirito allegro di Nöel Coward.

www.fabiogrossi.com

 

Evento organizzato in collaborazione con Co.As.It. – Museo Italiano e l’ IIC di Sydney

coasit logo

 

 

 

 

 

mmc logoCon la generosa sponsorizzazione di:

Andrew & Lina Gullotta del Matraville Medical Centre

www.drgullotta.com.au

 

 

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Generously sponsored by: Andrew & Lina Gullotta of