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PORCILE di Pier Paolo Pasolini – ItaliaFrancia, 1969

Parte I. Il cinema della crudeltà

PORCILE

ItaliaFrancia, 1969

Titolo internazionale: Pigsty

Regia: Pier Paolo Pasolini. Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini. Direttori della Fotografia: Armando Nannuzzi (I episodio), Tonino Delli Colli, Giuseppe Ruzzolini (II episodio). Musica originale: Benedetto Ghiglia. Musica: ”Horst Wessel Lied” (canto di marcia delle truppe d’assalto naziste). Montaggio: Nino Baragli. Assistente al montaggio: Andreina Casini. Assistenti alla regia: Sergio Citti, Fabio Garriba. Secondo assistente alla regia: Sergio Elia. Interpreti e personaggi: I episodio: Pierre Clementi (primo cannibale), Franco Citti (secondo cannibale), Luigi Barbino (il soldato), Ninetto Davoli (Maracchione, il testimone dei due episodi), Sergio Elia (un domestico); II episodio: Jean-Pierre Léaud (Julian), Alberto Lionello (Klotz, il padre), Margherita Lozano (Madame Klotz, la madre, doppiata da Laura Betti), Anne Wiazemsky (Ida), Ugo Tognazzi (Herdhitze), Marco Ferreri (Hans Günther, doppiato da Mario Missiroli), Ninetto Davoli. Produzione: Gian Vittorio Baldi e IDI Cinematografica (Roma) I Film dell’Orso, CAPAC Filmédis (Parigi). Direttore di produzione: Rodolfo Frattaioli. Durata: 98’.

Formato: DCP. Origine: Cineteca di Bologna, per concessione di Movietime. Versione originale. Sottotitoli: inglesi.

Restaurato da Cineteca di Bologna, in collaborazione con Compass Film, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.

Pasolini alterna due storie ambientate in epoche diverse – un passato indefinito e il 1967 – e in spazi emblematici – una zona vulcanica e una villa neoclassica in Germania – per tracciare un crudele apologo sul presente. Nella prima, ‘barbarica’ e quasi muta, un giovane cannibale fa proseliti e sfida legge e morale; nella seconda, un potente industriale tedesco accetta la fusione con un concorrente, ex nazista. Ma il suo rampollo cela uno scandaloso segreto.

“Sono certo che qualcuno mi chiederà «Ma questo film è autobiografico?». Ebbene sì – risponderei a chi mi facesse questa domanda -, sì, questo film è autobiografico se non altro in quanto la mia autobiografia mi ha portato prima a concepirne l’orrore, e poi a esprimerlo con distacco e con umorismo. Inoltre, è in parte autobiografico per le seguenti ragioni: io mi identifico in parte con il personaggio di Pierre Clémenti, anarchia apocalittica e, diciamo, contestazione globale sul piano esistenziale; in parte con con il personaggio interpretato da Jean-Pierre Léaud, l’ambiguità e l’identità sfuggente – e insomma, tutto quello che il personaggio dice di se stesso nel lungo monologo rivolto alla sua ‘ragazza’ che se ne va”.

(Pier Paolo Pasolini)

 

The Astor Theatre – 1 Chapel St, St Kilda VIC 3182

Giovedì 7 Aprile 2022, h. 9:15 pm

Sabato 9 aprile 2022, h. 6.00 pm

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Porcile, di Pier Paolo Paosilini, ItalyFrance, 1969