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Pier Paolo Pasolini: un cinema di poesia. Retrospettiva integrale nel centenario della nascita

Il cinema di Pier Paolo Pasolini

La parola che Pier Paolo Pasolini evocava sempre a proposito del proprio cinema era “la realtà”: “Il cinema mi ha obbligato a restare sempre al livello della realtà, ‘dentro’ la realtà: quando faccio un film sono sempre dentro la realtà, fra gli alberi e fra la gente (…); non c’è fra me e la realtà il filtro del simbolo o della convenzione, come c’è nella letteratura” .

L’amore per il cinema – per la prassi del cinema come creatore di immagini, non tanto per la visione da spettatore – equivaleva quindi all’amore per il reale perché il cinema “è un linguaggio non simbolico e non convenzionale, a differenza della lingua parlata o scritta, ed esprime la realtà non per mezzo di simboli ma attraverso la realtà stessa” .

Pasolini scoprì quindi nel cinema, nell’uso anche manuale, diretto, in prima persona, della macchina da presa, un’arte che gli consentiva di possedere senza filtri o intermediazioni il corpo del reale. La passione per questa forma espressiva lo indusse ad intraprendere un’intensa e incessante attività di cineasta – ventitré film, compresi i corto e mediometraggi, in quattordici anni – che continuò ad affiancare a quella, altrettanto ininterrotta, di poeta, narratore, saggista e autore di teatro.

La “realtà” cui alludeva Pasolini si identificava al mondo popolare, ai corpi e ai luoghi di quel mondo, al suo linguaggio verbale e corporale, che egli andava a cercare e a filmare dove ancora sopravviveva, dove continuava a differenziarsi dalla ”normalizzazione” borghese, nelle periferie romane, nel Sud d’Italia, in Africa o in Oriente: un mondo umile e arcaico che aveva mantenuto la propria identità nei secoli e che Pasolini difendeva ed esaltava (senza edulcorarne mai la violenza) con il cinema, portando le immagini di quel mondo, perlopiù reietto o ignorato, nelle sale delle città borghesi.

La realtà non era un concetto asettico e “puro”, ma era sempre il risultato di una contaminazione di elementi contraddittori, era sempre una materia impura e proprio per questo fertile.

In quella parola Pasolini intendeva anche il mistero del reale, ossia l’oscurità delle passioni e dell’irrazionalità degli individui, l’inespresso esistente che è celato nella storia e nell’identità di un io e che il cinema può suggerire con il primo piano di uno sguardo o con un’azione del corpo dove affiora il segreto di una pulsione che sfugge alla logica.

Abbiamo creato un percorso nel cinema pasoliniano attraverso varie sezioni dove i suoi film sono confrontati a quelli di altri autori che lo hanno ispirato o che si sono ispirati ai suoi film.

Il cinema della crudeltà, sulla linea di André Bazin, affronta spregiudicatamente la rappresentazione delle pulsioni istintive, carnali e viscerali, anche in chiave onirica.

Periferie del mondo sono i film che mostrano la vita, spesso violenta, dei bassifondi ai margini delle metropoli

Erotismo eversione merce, designa, sulla falsariga del titolo di un convegno organizzato dalla Cineteca di Bologna, i film che, negli anni ‘70, rappresentarono l’erotismo e le sue dinamiche sfidando la censura.

La reinvenzione del mito riunisce, invece, i film ispirati ai miti greci che, nel caso di Pasolini, diventano oggetto di una significativa reinvenzione tematica e figurativa.

Il Cristo degli ultimi designa la visione della Passione secondo Pasolini, ateo ma affascinato da alcuni aspetti della religione cristiana, come l’amore per gli umili e la pietà.

Roberto Chiesi
 

Logo_Cineteca_BolognaCineteca nazionaleThe Astor Theatre

Scaricate qui il Programma della Retrospettiva  

 

A cura di Roberto Chiesi, Angelo Gioè e Andrea Morini in collaborazione con Francesca Zammit, Giovanna Giordani e Luca Maria Esposito.

La rassegna è organizzata e promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna e Astor Theatre-Palace Cinema.

Hanno collaborato alla realizzazione: CSC – Cineteca Nazionale (Roma), Rai Teche, Archivi Film (Cineteca di Bologna), Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini (Bologna), L’Immagine Ritrovata – laboratorio di restauro cinematrografico (Bologna), Cinemazero (Pordenone), Cinémathèque Française (Parigi), Cinémathèque Royale de Belgique (Bruxelles), KAVI – National Audiovisual Institute (Helsinki), Danish Film Institute (Copenhagen), NFSA – National Film and Sound Archive (Canberra), The Film Foundation’s World Cinema Project (New York), Dream Film Ila Palma (Palermo), Janus Films (New York), IIF – Lucisano Media Group (Roma), Minerva RaroVideo (Roma), AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Roma), Polo Biblio-museale di Lecce – Archivio Carmelo Bene, Fondazione Apulia Film Commission (Bari), Unzerofilms (Francia), Cineteca del Friuli (Gemona), Kimerafilm (Roma), Milestone Films (New York), Kino Lorber (New York), INA – Institut National de l’audiovisuel (Parigi), Park Circus (Glasgow), Movie Time (Roma), Umbrella Entertainment (Melbourne), Tamasa Distribution (Parigi), Contemporary Films (Londra), Fundación Televisa (Città del Messico), Gaumont (Francia), Compass Film (Roma), Mondo TV (Roma), Surf Film (Roma), Viggo (Roma).

Si ringraziano: Carmen Accaputo, Erika Angiolini, Sophie Bachmann, Jack Bell, Brian Belovarac, Laurence Berbon, Andrea Borgia, Elise Boudjema, Castello Serrano Duani,, Yannis Chibani, Isabella Chiffi, Thomas Christensen, Cecilia Cenciarelli, Maria Coletti, Riccardo Costantini, Elisabetta Cova, Luigi De Luca, Antonino Di Prinzio, Dennis Doros, Bronwyn Dowdall, Gian Luca Farinelli, Flavia Ferrucci, Monica Gianotti, Antonio Gigante, Matthieu Grimault, Reece Goodwin, Ari Harrison, Zak Hepburn, Simone Isola, Marianne Jerris, Louise Kerouanton, Ornella Lamberti, Maria Lanfranchi, Nicole Libassi, Eric Liknaitzky, Teemour Mambéty, Isabella Malaguti, Filippo Masti, Rean Mazzone, Jurij Meden, Andrea Meneghelli, Rossana Mordini, Annamaria Napoli, Alessia Navantieri, Van Papadopoulos, Paolo Pellicano, Luana Perrero, Kalliomäki Petteri, Davide Pietrantoni, Jed Rapfogel, Roberta Ricciardelli, Andrew Rolfe, Federica Rossi, Germana Ruscio, George Schmalz, Chris Smith, Elena Tammaccaro, Antonio Zenti.

 

 

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  • Organizzato da: IIC Melbourne