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Pleasure Body di Giorgia Nardin: rest as a tool for resistance

Giorgia Ohanesian Nardin si definisce artista queer Italo-Armena che pratica nei campi della danza e delle arti performative. Giorgia sarà a Melbourne come artista in residenza presso Dancehouse. Durante le tre settimane della sua residenza, si occuperà di approfondire la sua ricerca sulle pratiche somatiche queer, attraverso la riflessione sul suo corpo di donna queer e le sue origini Swana (South West Asian and North African). Al termine di questa residenza presenterà il punto di arrivo di questo processo sia teorico che pratico all’Istituto Italiano di Cultura, sotto forma della lecture dal titolo Pleasure Body – rest as a tool for resistance: il pubblico presente avrà la possibilità di un concreto dialogo con Giorgia, che offrirà nel contempo esempi concreti dei risultati della sua ricerca. 
Considerando che le persone queer/trans/non-binarie/intersex/donne*/femme/non-conformi (+) sono soggette a oppressione sistemica, violenze e trauma più delle persone cisgender/bianche/eteronormate, e che questo si traduce spesso in specifiche depressioni somatiche e mette a rischio il nostro accesso al piacere, al riposo, alla gioia e alla salute mentale, Pleasure Body si concentra sul riconoscimento dei luoghi somatici in cui questa violenza stagna e propone delle strategie per rilasciarla.

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Il lavoro di Giorgia parte dall’esigenza personale e politica di porre al centro il corpo queer. La sua ricerca si compone di eventi pedagogici e performativi che focalizzano l’esperienza del piacere come forma di resistenza all’oppressione sistemica, mettendo in relazione un approccio femminista intersezionale con lo studio di pratiche somatiche.

Con un background in studi classici e un BA in arti performative presso la Northern School of Contemporary Dance, inizia a lavorare come autrice nel 2010 in collaborazione con Marco D’Agostin e Francesca Foscarini, assieme ai quali nel 2014 fonda l’Associazione Culturale VAN. Il suo primo solo, Dolly (2012), che tratta dei molteplici immaginari e stereotipi legati alla femminilità, è vincitore di numerosi riconoscimenti e viene presentato in molti contesti italiani ed europei. All dressed up with nowhere to go (2014) è primo tra 20 lavori selezionati dal Network Aerowaves 2015 e nel 2014 crea Celebration, performance di durata per spazi museali creata con la tatuatrice Olivia Jacquet che debutta al Museo Reina Sofia di Madrid.
È inoltre la prima artista italiana a diventare coreografa residente presso il K3 – Zentrum fur Choreographie Hamburg (Kampnagel) per l’anno 2015/16, durante il quale crea Season. Nel 2016 Giorgia è una delle artiste invitate dal CSC Centro per la Scena Contemporanea, assieme a Yasmeen Godder, Yoko Higashino, Melanie Demers, a comporre un lavoro ispirato allo Stabat Mater di Vivaldi. La creazione vede protagoniste sei perfomer del gruppo Dance Well – Dance Research for Parkinson.

Dal 2015 al 2017 è docente associata al Balletto di Roma (Corso Professionale di Danza Contemporanea) dove conduce formazione in release technique e composizione coreografica e nel 2017 è artista associata alla compagnia del Balletto di Roma, per la quale crea una versione de L’aprés-midi d’un faune, presentato all’interno del trittico Bolero Trip-tic assieme al lavoro di Francesca Pennini e Chiara Frigo.
Minor Place (2017), il suo più recente lavoro per il teatro, è una performance partecipativa che parte dalla lettura di Calibano e la Strega – le donne, il corpo e l’accumulazione originaria di Silvia Federici.

Come performer, Giorgia lavora e ha lavorato per Barokthegreat, Igor&Moreno, Anagoor (Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2018, per cui è anche assistente al gesto e movement coach) e James Batchelor. Giorgia tiene periodicamente Pleasure Body, uno spazio laboratorial per identià queer, trans, non-binarie (++), dove fare collettivamente esperienza di strategie di resistenza e pratiche somatiche legate al piacere. Giorgia partecipa e ha partecipato a numerosi progetti europei, tra cui: Choreoroam Europe, Performing Gender, B Project (che l’ha condotta a danzare alla National Gallery di Londra), Performing Gender, Pivot Dance e Kiseki – Trajectories.

Il lavoro di Giorgia è prodotto e sostenuto da: Associazione Culturale VAN, CSC Centro per la Scena Contemporanea, Saison Foundation Tokyo, La Briqueterie – Centre de développement chorégraphique du Val de Marne (Paris), AtelierSi Bologna, Gender Bender Festival, Dro Centrale Fies Art work Space, K3 Zentrum fur Choreographie – Tanzplan Hamburg.

 

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: IIC Melbourne
  • In collaborazione con: Dancehouse, Centro per la Scena Contempora