4 mosche di velluto grigio
Dir. Dario Argento Italia, Francia
Un pezzo eccentrico e meno conosciuto dell’arazzo del maestro del giallo italiano e una lezione di innovazione cinematografica.
Roberto, batterista di una rock band, viene osservato da un uomo misterioso. Segue il losco figuro in un teatro, dove si scatena una lotta e Roberto accoltella accidentalmente lo sconosciuto armato. La colluttazione viene fotografata da un testimone mascherato che inizia a tormentare Roberto, il cui senso di colpa viene progressivamente intensificato da un cast di personaggi stravaganti: un detective eccentrico, Nina – moglie di Roberto – e la seducente cugina, un amico chiamato “Dio” e il pappagallo “Jerk-Off”.
Proiettato nel 1971, l’ultimo lungometraggio della trilogia “Animal” di Dario Argento è un abile mosaico di dettagli cinematografici: un’indimenticabile colonna sonora d’atmosfera di Ennio Morricone; abili scenografie, delle quali una memorabilmente Hitchcockiana; riprese innovative, come quella dall’interno di una chitarra; e punti di vista soggettivi, a volte fuorvianti. Tra i titoli più singolari dell’opera di Argento, 4 mosche sul velluto grigio era destinato a essere il suo ultimo film giallo, anche se il maestro sarebbe tornato presto.
“L’inevitabile passaggio tra i gialli più realistici delle prime opere e i film sempre più fantastici, barocchi e semplicemente strani che dovevano ancora venire”. – Sight and Sound
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