Francesco Pellegrino,
Lisa Cantini
Live electronics e live video
> Ecosistemi Effimeri, progetto di Francesco Pellegrino e Lisa Cantini sul canale Vimeo dell’IIC Melbourne: cliccare qui
Ecosistemi Effimeri è un progetto che raccoglie la ricerca estetica e tecnica condotta negli ultimi anni che passa dall’idea di composizione musicale come creazione di cronotopi immaginari, alla ricerca tecnica, sia strumentale che digitale.
L’opera modella il tempo e lo spazio attraverso rapporti tensivi che nascono dall’interazione di creature sonore, con delle proprie volontà e modelli di crescita ed evoluzione, che vengono attraversati durante l’ascolto.
La base dell’evoluzione compositiva si trova nell’interazione tra strumenti acustici gli ambienti sonori: questi ultimi sono generati attraverso un software sviluppato dall’autore appositamente per questa idea estetica, che permette la riorganizzazione del materiale registrato dal vivo attraverso mappe probabilistiche variabili nel tempo.
Una mappa è il contenitore delle possibilità che definiscono il suono: il volume, il timbro, la posizione e tutte le altre caratteristiche vengono scelte all’interno di queste mappe, che descrivono la possibilità di ogni evento di avere determinate caratteristiche. La composizione in parte si basa quindi sullo sviluppo temporale di queste mappe che possono dare ai suoni un’organizzazione variabile dal deterministico al caotico, imitando comportamenti organizzativi naturali.
Per esempio un suono percussivo, come un suono di toy piano, registrato dal vivo durante l’esecuzione può andare a creare “una pioggia” di suoni dove il campione originale è una sola goccia.
Grande attenzione si concentra quindi sulla scelta dei materiali sonori, sulle loro modalità di evoluzione nel tempo e sulle loro possibilità di interazione all’interno dello stesso ambiente; attorno alla figura centrale del sassofono tenore ruotano un insieme di altri suoni, come quello di clarinetto, ukulele, melodica e altri, al quale si fondono materiali elettronici e registrazioni ambientali.
Ogni suono espresso dagli strumenti non è oggetto ma creatura: un’entità che nello sviluppo ambientale può prendere strade evolutive personali, creare degli habitat dove lo strumento creatore diventa solo parte di un sistema complesso di relazioni dinamiche nel tempo. Gli strumenti acustici, che durante tutto il disco non vengono mai ad essere modifcati dall’elettronica, rimanendo naturali, vanno quindi ad inserirsi in un rapporto di creazione – abitazione – interazione dove l’esecuzione può prendere strade determinate o improvvisative nell’interazione con gli ambienti.
L’idea compositiva è fortemente legata alla performance: tutto ciò che accade infatti è suonato e generato in tempo reale e strutturato in modo da permettere la performance dal vivo; questo porta alla possibilità di creare delle performance sempre diverse dove grandi spazi sono lasciati all’improvvisazione degli strumenti e alle possibilità evolutive delle creature sonore che vanno a creare ambienti ogni volta diversi.
Il risultato è un tutt’uno organico che riesce a muoversi tra due poli opposti dell’ascolto, uno di tipo narrativo, che segue una comunicazione musicale, e l’altro di tipo contemplativo, immersivo, dove i punti di riferimento narrativo si dissolvono e conducono verso una percezione ambientale, meditativa del suono.
Il progetto video
La parte visiva dell’opera, realizzata da Lisa Cantini, è costruita a partire dall’idea di contemplazione e di immersione nel materiale musicale.
Il video infatti si basa sul montaggio e la manipolazione di filmati realizzati facendo scorrere la lente della videocamera su vari tipi di superfici: questa tecnica permette la creazione di texture visive dove i riferimenti passano dal riconoscibile al completamente astratto, dove le caratteristiche di un determinato paesaggio, nello scorrimento, diventano colori, timbri, ritmicità e forme che costringono l’occhio ad abbandonare la ricerca della determinazione delle forme per perdersi nel flusso delle immagini.
Questo flusso viene gestito dal vivo imitando il sistema compositivo musicale; la macro composizione visiva, infatti, è decisa dalla scelta a monte dei materiali per ogni parte del video, gestendo così la narrazione visiva generale mentre, addentrandosi nel particolare, il materiale viene gestito in due modi diversi: da una parte il montaggio degli spezzoni e la qualità della sovrapposizione è determinata, come per i suoni, da mappe probabilistiche che questa volta vanno a gestire la velocità di scorrimento, il colore e il missaggio dei video; una seconda maniera, che si riferisce in modo particolare agli strumenti acustici suonati dal vivo, è l’utilizzo di effetti sul video sound-reactive: in questo modo mentre gli ambienti sonori andranno a creare dei video immersivi le caratteristiche sonore degli strumenti acustici potranno andare a cambiare direttamente delle caratteristiche del montaggio video, fondendo definitivamente le narrazioni nella creazione di un’opera realmente multimediale.
Francesco Pellegrino. Studia presso il conservatorio Cherubini di Firenze nella classe di “Musica e Nuove Tecnologie”. Si laurea con il voto di 110 e lode sia al triennio che al biennio con due tesi sperimentali; la prima vede la creazione di un traduttore elettromagnetico capace di trasformare le superfci in altoparlanti; con questo traduttore realizza il brano “Colori e Linee” per chitarra classica amplifcata da un gong e un timpano orchestrale. Per tesi del biennio specialistico crea la sua prima installazione interattiva, “Little Trip”, una camera oscurata con 512 LED e un impianto di spazializzazione a 6 canali che creano un ambiente immersivo che interagisce con i fruitori.
In seguito segue il master in Interaction Design presso la SUPSI a Lugano.
Nel 2008 il suo traduttore viene utilizzato dal celebre compositore e artista Daniele Lombardi per trasmettere il suono del pianoforte a delle lastre di ottone, nel pezzo “Le son de ténèbres”, realizzato in occasione della mostra dell’artista Roberto Ciaccio, presso il palazzo fontana di Trevi a Roma.
Nel 2010 viene coinvolto nell’evento “John Cage: Musica Esposta”, in palazzo Vecchio a Firenze; per l’occasione realizza con Alessandra Panerai una reinterpretazione del brano “Cartridge Music” per theremin e live electronics.
In collaborazione con il polistrumentista Luca DiVolo, la pianista Luisa Carpignano e la scenografa Anita Barghigiani crea e suona la performance “Real Virtuality”, per chitarra, sassofono, pianoforte e scenografe interattive; la performance è stata presentata al festival “Le sabbie del tempo” a Firenze nel 2012.
Nel 2013 crea l’installazione “Inner waving” dove otto vasche d’acqua trasformate in altoparlanti mostrano i suoni a livello visivo creando ambienti complessi e meditativi. L’installazione è stata presentata presso la Fonoteca Nazionale, a Città del Messico.
In seguito la stessa installazione è stata presentata in altre occasioni: STOFF (Stockholm Fringe Festival, Stoccolma), Semiottagono delle Murate a Firenze, COMBAT Price(Fortezza Vecchia, Livorno).
Durante la sua residenza presso il centro di ricerca Tempo Reale, fondato da Luciano Berio, realizza attraverso Max_MSP un software per la creazione di ambienti sonori complessi e probabilistici a partire da campioni registrati dal vivo.
Dal 2015 suona con i musicisti e compositori Maurizio Montini e Andrea Venturoli, nel 3D3 trio, creando composizioni immersive tridimensionali per strumenti acustici e sintetizzatori, con varie date in Italia. Nel trio utilizza e rinnova il suo software per la creazione di ambienti sonori tridimensionali dal vivo.
Nel 2016 vince la call per il “Progetto RIVA”, dell’associazione MUS.E e di Murate Progetti Arte Contemporanea di Firenze con l’opera “Vivente”: un’installazione appositamente progettata per gli spazi del complesso delle Murate, dove 128 canne di bambù suonano come canne d’organo e come marimbe, controllate da un’algoritmo stocastico di gestione dei motori, scritto in Max/MSP; le canne sono sospese, sparse nello spazio espositivo e il pubblico è invitato ad attraversarlo, in una esperienza immersiva che trasforma lo spazio delle ex carceri in uno spazio di coinvolgimento emotivo e spirituale.
Dal 2017 collabora con il centro di ricerca Tempo Reale per spettacoli presentati, tra gli altri, alla biennale di Venezia 2017 e presso il Maggio Musicale Fiorentino, nella produzione e programmazione in Max e Max for Live.
Come musicista polistrumentista e compositore ha suonato per vari festival con i suoi brani per strumenti acustici (tromba, sassofono, clarinetto, chitarra, varie piccole percussioni e oggetti sonori) e il suo software di creazione di ambienti sonori in tempo reale. Finalista del concorso TU35_Expanded del museo Pecci di Prato. Suona nel festival MA/IN Matera Intermedia Festival, Tempo Reale Festival (con Marco Baldini) e altri.
Dal 2015 al 2018 tiene il corso di Musica Elettronica presso la scuola di musica “Play Loud” di Firenze.
Nel 2018 crea “Nidi”: una serie di tre installazioni a forma di igloo, ognuno di un materiale diverso (carta, metallo, legno), dove otto trasduttori creano un piccolo ambiente polidirezionale. Il pubblico può sperimentare l’installazione entrando nel piccolo, intimo, spazio dell’opera e trovare una profonda percezione del suono e del materiale. I “Nidi” sono stati presentati per “Firenze dei Bambini 2018” presso le Murate Progetti Arte Contemporanea, in collaborazione con l’illustratrice e scenografa Anita Barghigiani. Queste tre installazioni sono luoghi per la contemplazione, il più alto livello di interazione dell’uomo.
Una delle tre installazioni rimane in esposizione permanente presso il centro Le Murate PAC di Firenze.
Realizza per il centro Tempo Reale l’interpretazione del brano di Giuseppe Chiari “La luce”, per suoni elettronici e otto lampadine alogene; la composizione sia sonora che luminosa è controllata attraverso Max/Msp. Realizzato appositamente per gli spazi dello Studio Savioli, per il Festival Secret Florence. Nel 2018 vince il bando per il programma di residenza offerto da ToscanainContemporanea2018 per Chongqing, Cina.
Durante la residenza di un mese realizza “Matter, Vibration. Space”, una performance sulla ricerca sulla materia attraverso il suono, dove, suonando co un archetto da contrabbasso e con vari battenti due lastre, una di metallo e l’altra di legno crea, attraverso il live electronics(Max/MSP), ambienti sonori complessi.
Il brano è stato presentato presso il Dimensions Art Center di Chongqing.
Realizza “Rain Drop”: un’installazione di arte pubblica site specifc, creata presso il paese di LiuYin, nella zona rurale fuori da Chongqing; l’installazione utilizza materiali locali, delle canne di bambù che sorreggono delle tegole di terra grigia fatte a mano. Attraverso una struttura in bambù su ogni tegola viene fatta gocciolare dell’acqua, con la possibilità di regolare il ritmo di ogni goccia. Il percorso creato dalle canne sonore, costantemente poliritmico e dinamico, si trova su una piccola strada che porta all’ingresso di un tempio buddista, un invito alla meditazione. L’installazione è stata creata in occasione del workshop organizzato dal Sichuan Fine Art Institute e dalla Rural Research Academy di Chongqing al quale l’artista ha partecipato in qualità di “mentor” insiema all’artista giapponense Onoda Kenzo.
Nel 2019 realizza, con l’illustratrice Anita Barghigiani “Le macchine del suono”: un percorso immersivo con installazioni sonore e scenografe interattive per l’infanzia presentato per il festival “Firenze dei Bambini 2019”.
Sempre nel 2019 è curatore ed esecutore (con Donato Epiro, Gaspare Sammartano e Vincenzo Procino) della prima italiana della performance “Reunion” di John Cage, realizzato con Francesco Michi e Maurizio Montini per “FKL symposium – Soundscapes and work of play”.
Vince il bando “Nluoghi – Spazi Potenziali” dell’Università di Macerata e l’associazione McZee, per il quale realizza l’installazione “Leave a Message”, uno spazio immersivo e interattivo dove tutti i fruitori possono lasciare un proprio messaggio da condividere; tutti i messaggi diventano un ambiente sonoro immersivo.
Commissionata l’opera “Il sentiero delle lucciole” dal festival “L’arena delle balle di paglia” di Cotignola; l’opera prevede la creazione di un sentiero dove dei moduli in ceramica che vengono suonate da un percussore elettromagnetico come singole note di uno xilofono, vengono disposti lungo un sentiero tra gli alberi; ad ogni rintocco di ogni modulo corrisponde un leggero bagliore di una luce sul modulo. Questo andrà a creare un paesaggio notturno, un sentiero onirico. Vince il bando BiennaleCollege Musica, in collaborazione con il video artista Roberto Cassano, presentando “Habitat”, un’opera audiovisiva per sax tenore solo, live electronics e video audio reactive.
Interprete, con Renato Grieco e Francesco Toninelli, di Riva – Along the corona di Kirsten Stromberg: 4 partiture grafche realizzate a partire dalle piante che abitano le rie dell’arno; realizzato per il progetto Riva 2021.
In duo con Francesco Massaro nella performance “DoubleExposure”: un concerto di incontro tra due percorsi che si incrociano tra le ance e l’elettronica.
Lisa Cantini. E’ una video artista e animatrice che si muove nell’ambito di spettacoli teatrali e video priezioni.
Dopo il diploma in Scenografia e Costume per lo spettaccolo, all’Accademia di Belle arti di Firenze e la laurea in Cinema d’Animazione all’Accademia NEMO, inizia un percorso lavorativo molto intenso.
In collaborazione con “Florence Youth Festival” (FOG), realizza ‘Ritratti Distorti’ una personale mostra fotografica sulle varie forme del ritratto. La mostra è stata allestita all’interno del centro culturale ‘Le Murate’ di Firenze.
Nel frattempo iniza a sperimentare tecniche di animazione e rotoscoping partecipato con il cortometraggio animato ‘PET-Life a Bottle’ al concorso nazionale “RE-Public”, ricevendo una menzione speciale.
Da quel momento inizia a lavorare come freelance per diverse aziende e privati, realizzando film, motion graphics, video live action, videomapping e videostage per spettacoli teatrali.
Per il pianista Ramin Baramin, crea il videostage “Bach Musical Offering” andato in scena al Teatro il Verme di Milano. Successivamente, da vita al videostage per il balletto “Fantasia”, messo in scena al Theater de Esch sur Alzette, Bruxelles, e al videostage per l’Opera “Barba Blu” andato in scena al Teatro SBP Opera di San Pietroburgo.
Inizia una stretta collaborazione con il Festival ‘Middle East Now’, creando per la rassegna di film, un trailer ogni anno, in linea con il tema del Festival.
Collabora con l’artista Massimiliano Siccardi e il gruppo ‘Visioni eccettriche’ per realizzare spettacoli in video mapping che vengono proiettati in tutti gli stati Uniti.
Negli ultimi anni sperimenta forme di interazione fra suono ed immagine assime all’artista e musicista Francesco Pellegino.
Attualmente collabora con molte aziende ed artisti, realizzando opere sempre diverse e con molteplici tecniche che amalgamate fra loro creano uno stile preciso in cui si riconosce l’artista.