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LA GRANDE BOUFFE (La grande abbuffata), FranciaItalia, 1973

Giovedì 7 Aprile 2022, h. 7:00 pm
LA GRANDE BOUFFE

FranciaItalia, 1973

Titolo internazionale: The Big Feast

Soggetto: Marco Ferreri. Sceneggiatura: Marco Ferreri, Rafael Azcona. Direttore della fotografia: Mario Vulpiani. Montaggio: Amedeo Salfa, Claudine Merlin, Gina Pignier. Scenografia: Michel de Broin. Musica: Philippe Sarde. Interpretazioni e personaggi: Marcello Mastroianni (Marcello), Ugo Tognazzi (Ugo Baldazzi), Michel Piccoli (Michel), Philippe Noiret (Philippe), Andréa Ferréol (Andréa), Monique Chaumette (Madelaine), Florence Giorgetti (Anne), Rita Scherrer (Anulka), Solange Blondeau (Danielle), Michèle Alexandre (Nicole), Cordelia Piccoli (Barbara). Produzione: Edmondo Amati, Jean-Pierre Rassam, Vincent Malle, Alain Coiffier per Capitolina Produzioni Cinematografiche, Mara Films, Film 66. Durata: 123’

Formato: DCP. Origine e concessione: Tamasa.

Versione originale. Sottotitoli: inglesi.

Un cuoco, un produttore televisivo, un pilota e un magistrato, sono amici e membri di un ristretto club di buongustai. Stufi di una vita noiosa e priva di soddisfazioni, essi raggiungono la fatiscente villa di Philippe per un week-end gastronomico, dandosi alle gioie della vita e nascondendo un terribile segreto.

“Questi quattro enigmatici ritratti di quattro persone medie della buona borghesia degli anni Settanta (un alto magistrato e un coreografo francesi, un pilota e un proprietario di ristoranti italiani) sono stupendi. Lo scarlatto e il sanguigno degli ‘interni’ francesi, e il profondo, cimmerio azzurro-grigio degli esterni – dove l’agio si confonde con una tristezza infinita, e la ricchezza tradizionale ha il colore del piombo – si addensano intorno alla carne insana dei personaggi, definendone un’indecifrabile decisione interiore. Tutto il passato vi è sintetizzato (nel cinema il colore di una parete, il luccichio di un coltello, il disegno dell’ala di un aeroplano immobile, possono avere, in un solo inarticolato ‘segno’ espressivo, tutta la complessità di una frase proustiana); il presente vi è analizzato in una serie di gesti che hanno una strana determinazione, quasi invasata, nella sua calma aprioristica ‘alla De Sade’: ma niente più. È così – colti in questi loro gesti quotidiani per una partenza verso il week-end, resi enigmatici dalla loro eccessività – che questi personaggi ci restano nel cuore: quasi sacerdoti ironici di un rito (che nascondono dietro una smorfia di umorismo e di grave corporeità non priva di volgarità borghese, un loro oscuro fanatismo, chissà attraverso quali strade acquisito e fissato per sempre).”

(Pier Paolo Pasolini)

Giovedì 7 Aprile 2022, h. 7:00 pm

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Grande bouffe

 

 

  • Organizzato da: IIC Melbourne