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VREDENS DAG (DIES IRAE), Danimarca, 1943

VREDENS DAG (Dies Irae)

Danimarca, 1943

Titolo internazionale: Day of Wrath

Regia: Carl Theodor Dreyer. Sceneggiatura: Carl Theodor Dreyer, Mogens Skot-Hansen, Dal Testo Teatrale Di Hans Wiers-Jenssen; Testo Del “Dies Irae”: Paul La Cour. Fotografia: Karl Andersson. Montaggio: Anne Marie Petersen, Edith Schlüssel. Musica: Poul Schierbeck. Costumista: Karl Sandt Jensen , Olga Thomsen. Scenografia: Erik Aaes, Lis Fribert. Interpreti e personaggi: Thorkild Roose (Rev. Absalon Pederssøn), Lisbeth Movin (Anne Pedersdotter), Sigrid Neiiendam (Merete), Albert Høeberg (The Bishop). Produzione: Palladium Film. Durata: 93’.

Formato: DCP. Origine: Danish Film Institute, per concessione di Danish Film Institute. Versione originale. Sottotitoli: inglesi.

1623: Anne, giovane, adultera e attratta dalle pratiche magiche, cede e si autoaccusa quando si vede rinnegata dall’amante. Dreyer inventa una nuova intensità drammatica e liturgica, una lentezza piena e densa, un teatro d’ombre e di luci ispirato a Rembrandt e Vermeer: nella rarefazione delle parole e dei gesti prende forma un grande racconto d’amore ambiguo, di intolleranza e d’orrore.

Fin da studente, Pasolini si innamorò del cinema di Carl Theodor Dreyer, scoperto in un cineclub universitario. Lo definì come l’autore essenziale di una “costellazione”, “direi anzi che è la più importante di tutte”.

“Mentre giravo Accattone il solo autore al quale ho pensato direttamente è stato Masaccio. Dopo averlo finito mi sono reso conto che vi avevano avuto parte anche alcuni dei miei grandi amori cinematografici: Dreyer, Mizoguchi e Chaplin. Perché questi tre? Perché sono tutti e tre, ciascuno a suo modo, registi epici; non epici nel senso brechtiano del termine, intendo epici nel senso più mitico, di una epicità più naturale che si lega più alle cose, ai fatti, ai personaggi, alla vicenda, senza il distacco di un Brecht. Io sento questa epicità mitica sia in Dreyer che in Mizoguchi e Chaplin: tutti e tre osservano le cose da un punto di vista che è assoluto, essenziale e in un certo senso religioso, sacrale.”
(Pier Paolo Pasolini)

Domenica 3 Aprile 2022, h. 10:45am

Sabato 9 Aprile 2022, h. 3:30 pm

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Dies Irae

  • Organizzato da: IIC Melbourne