PLAY-BACK 2021
Teatro contemporaneo italiano / Contemporary Italian Theatre
Istituto Italiano di Cultura di Melbourne / Italian Cultural Institute Melbourne
Cura di / Curated by Elvira Frosini e Daniele Timpano
Totò e Vicé di Franco Scaldati
regia e interpretazione di ENZO VETRANO E STEFANO RANDISI
disegno luci di Maurizio Viani – costumi di Mela Dell’Erba
tecnico luci e audio: Antonio Rinaldi
Compagnia Vetrano/Randisi
Totò e Vicé
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Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno all’attivo una collaborazione che dura da più di quarant’anni. La complementarietà, la dialettica, il confronto, sono la forma che hanno scelto per esprimere la loro poetica. Da qualche tempo si sono incontrati con Totò e Vicé, teneri e surreali clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano, e nelle loro parole, gesti, pensieri, giochi si sono subito specchiati.
Totò e Vicé sono legati da un’amicizia reciproca assoluta e vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra il mondo terreno e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere.
Il teatro, il vero teatro, il teatro che ti toglie il fiato con un nulla, il teatro che non distingue tra vivi e morti, il teatro che ti sfugge di mano e intanto però ti insegna il mistero dell’amore, il teatro che mette in scena due poveri cristi in una penombra di lumini e modeste luminarie e di fatto ti fa sentire l’insopportabile luce della felicità, il teatro che ti sembra logoro ed effimero e che al contrario ti riempe l’anima fino alla commozione più grata. Questo teatro l’abbiamo conosciuto come un miraggio in una notte in cui sono spuntati Enzo Vetrano e Stefano Randisi, valigia di cartone in pugno, a dire e ridire attorno a una panchina con disorientata bellezza le battute umanissime di Totò e Vicé…
Rodofo Di Giammarco – La Repubblica
Lo spettacolo è un vero capolavoro: quei due clown marginali, precipitati dal buio in uno spazio popolato solo da una panchina e da tanti lumini, parlano di vita, di smarrimenti, di fantasmi con l’ingenuità dei bambini o dei poeti… Sono morti? Sono vivi? Ci ricordano come quei confini siano labili, continuamente transitori. Con ritmi teatrali impeccabili ci fanno ridere un po’ acre. Ci fanno pensare. Sognare.
Massimo Marino – Il corriere della sera
Il cosmo stellato di Scaldati viene rielaborato e attraversato da Stefano Randisi e Enzo Vetrano con tale magistrale semplicità, che l’uso di superlativi più che volgare sarebbe un tradimento (…) qui il teatro diventa atto di grazia..
Giulio Sonno – Paper street
foto, rassegna stampa, tour su: www.diablogues.it